Saluto da Ypacaraí agli amici di Rometta, della Consolata, di San Michele e di Pigneto

 

Carissimi amici,

è appena una settimana che mi trovo nella parrocchia di Ypacaraí, in Paraguay, dove opera la nostra Comunità Redemptor hominis, e ho già visitato alcuni malati per portare loro il sollievo della Santa Eucaristia. In questa parrocchia vivono e operano Michele, parroco, che già conoscete, insieme a Emanuela, Mariangela, Mary ed Elena.

Sono già quattro anni che, grazie anche alla disponibilità di don Marco Ferrari prima, e di don Andrea Contrasti adesso, parroci della nostra Unità Pastorale, passo un periodo di tempo in Paraguay. Ogni anno mi avete accompagnato in questa “missione”, curando soprattutto l’aspetto liturgico-sacramentale della parrocchia affidata alla nostra Comunità, permettendo a Michele di venire a Sassuolo, di dove è originario, per stare un periodo con la mamma e la sorella e riposarsi un poco. È un’occasione, per lui, di rivedere anche tante persone che da anni lo accompagnano con la loro preghiera e il loro aiuto materiale e anche diversi “attori” missionari della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla di cui è fidei donum.

Se negli anni passati c’è stato l’interesse di molti, quest’anno la mia partenza per il Paraguay è stata caratterizzata da un coinvolgimento pieno e generoso di tutte le parrocchie in cui presto servizio.

Tutto è nato da una vostra iniziativa in una parrocchia: “Facciamo in modo di partecipare tutti alla tua missione, perché la missione della Redemptor hominis è un po’ anche la nostra missione”. Da lì, da una frase molto semplice, si è sviluppata una catena che ha coinvolto tutte le altre parrocchie. Niente di speciale: una testimonianza nelle Messe domenicali di Rometta il 22 dicembre, della Consolata il 29 dicembre, e di Pigneto, il 6 gennaio.

A San Michele, oltre al Gruppo missionario parrocchiale che da anni ci sostiene, sono stati i ragazzi, insieme ai più piccoli della catechesi, a impegnarsi, come fanno ogni anno, il giorno della Vigilia di Natale. Come da tradizione, infatti, ogni anno, quel giorno, chiedono al Comune uno spazio nella piazza principale del paese e animano una giornata in cui invitano gli automobilisti e i passanti a dare il loro contributo per un’iniziativa missionaria. Quest’anno, data la prossimità del mio viaggio in Paraguay, insieme al parroco, don Andrea Contrasti, hanno deciso di destinare il ricavato alle attività della pastorale giovanile di Ypacaraí. Alla loro raccolta si sono aggiunte ulteriori offerte, raccolte dai bambini delle altre parrocchie.

È doveroso, da parte mia, ricordare anche le suore e gli amici della Casa della Carità e le monache del Carmelo di Sassuolo, sia per l’accompagnamento materiale sia per le loro preghiere e la loro testimonianza.

Perché dico queste cose a voi, che le avete fatte e le sapete già? In realtà, è per farvi giungere i miei sentimenti di stima e per rivolgermi, attraverso voi, a tanti nostri lettori, perché è proficuo far conoscere quello che di bello facciamo insieme.

È bello, infatti, far conoscere che da tanto tempo, quell’affetto che sempre mi avete dimostrato da quando sono con voi nell’Unità Pastorale, supera la mia persona e sfocia in quell’esperienza che Papa Francesco, all’inizio del suo pontificato, ha chiamato “Chiesa in uscita”: nel vostro caso, verso una realtà che è entrata nel vostro cuore.

Come diceva Papa Francesco, per seguire Gesù e annunciare il Vangelo si deve uscire da se stessi e dalle proprie auto-referenzialità, ma poi, proseguiva, occorre anche “stare”, rimanere nei luoghi e nelle situazioni in cui il Signore ci fa arrivare.

In Paraguay, nella città di San Lorenzo, a circa un’ora di distanza da Ypacaraí, abbiamo anche il nostro Centro Studi, intorno al quale ruota la nostra riflessione con la pubblicazione di libri, del giornale “Missione Redemptor hominis” e di questo sito web.

La vostra generosità, cari amici, ci incoraggia a continuare il nostro impegno missionario, con la certezza che in una maniera o in un’altra, lo facciamo insieme.

Un ultimo pensiero va ai nostri ragazzi di San Michele. Voi avete tracciato un cammino, da anni. Quelli che sono venuti prima di voi vi hanno lasciato un’eredità molto preziosa, da non sciupare, che è quella di non dimenticarsi mai dei più poveri e bisognosi. Dopo di voi saranno altri a prendere il testimone. Ma questa esperienza vi deve penetrare affinché non sia soltanto l’emozione di un momento. È bello che abbiate questo spazio che vi contraddistingue, e anche altri, come le veglie di preghiera nei giorni più importanti dell’anno, che preparate con grande dedizione e passione. Che quella emozione, che vi dà forza, diventi sempre più uno stile di vita che ci fa entrare tutti nel “tempo di Dio”.

In particolare a voi, ma non solo, dedico una bella frase di Papa Benedetto XVI, da meditare affinché possa sempre orientarvi nelle scelte della vostra vita:

“Il limite tra il prima di Cristo e il dopo Cristo non è un confine tracciato dalla storia o sulla carta geografica, ma è un segno interiore che attraversa il nostro cuore. Finché viviamo nell’egoismo, siamo ancora oggi coloro che vivono prima di Cristo”.

Carissimi amici di Rometta, della Consolata, di San Michele e di Pigneto,

vi ringrazio tutti e tutti porto nel cuore.

 

Sandro Puliani

 

 

 

16/02/2025