Era solo un progetto non ancora ben delineato. Poi, un giorno, P. Tomás Špidlík mi suggerì di affrontare questo lavoro. Fu allora che prese corpo quell’idea iniziale, diventata poi realtà.
Sono partita dall’analisi della sua visione sull’uomo, dall’antropologia che emerge dai suoi testi. Forse erano possibili altri approcci, ma credo che se si vuole comprendere il suo pensiero, frutto di un’esperienza di fede, non possiamo che partire da questo approccio. La sua fede, a contatto con volti concreti incontrati sulle strade del mondo, l’ha portato a esprimersi in una determinata maniera, dando inizio, non senza difficoltà, ad una nuova esperienza di vita ecclesiale. Da questo deriva anche il titolo dato allo studio che proponiamo.
Per avere uno sguardo più contestualizzato del pensiero di Emilio, sarebbe necessario far seguire a questo studio un altro che collochi la sua visione teologico-spirituale nel dibattito ecclesiale e culturale contemporaneo.
In realtà, non mi sono addentrata nell’analisi delle fonti dell’Autore, né ho delineato il suo retroterra culturale. Solo nel secondo capitolo ho accennato ad alcuni dei principali autori a cui egli fa riferimento nelle tematiche che ho preso in esame.
Dopo aver sviluppato gli elementi antropologici, ho poi delineato i fondamenti della spiritualità missionaria, quale conseguenza della sua visione dell’uomo. È un processo che parte dall’uomo per giungere a Dio e che riparte da Dio per arrivare a tutti gli uomini. Nell’Incarnazione del Figlio, infatti, Dio ci ha chiamati a entrare nel mistero dell’amore e del dialogo Trinitario.
Negli scritti analizzati c’è un costante riferimento alla Trinità e il linguaggio stesso è permeato da una terminologia che è propria del rapporto che intercorre tra le tre Persone divine. Scrive il P. Špidlík:
"Ciò che chiamiamo 'storia della salvezza' in senso stretto è inserito nella storia di tutto il mondo nelle sue fasi multiformi, dalla creazione fino agli eventi apocalittici. L’aspetto trinitario vi traspare dovunque, anche se non è facile scoprirlo, perché la sua visione dipende dalla profondità della vita spirituale di ognuno"[1].
Possiamo, allora, affermare che l’Autore è in costante dialogo con la Fonte Unica ed Inestinguibile e legge tutte le cose sotto questa luce. Il mistero Trinitario è il mistero che il cristiano è chiamato a vivere, da cui discende la missione della Chiesa che non avrà mai fine. Mistero che porterà, nella speranza che è legata alla fede e non nell’illusione, a costruire il popolo di Dio dove ognuno è amato nella sua unicità e irripetibilità.
Questi scritti non indicano il metodo più o meno efficace da applicare in missione o la soluzione per rispondere alla crisi di vocazioni, ma richiamano tutti al nucleo della radicalità evangelica: seguire quel Volto che sulle strade del mondo ci fece un giorno battere il cuore. È questo incontro che potrà aprire le nuove vie della missione, che dilaterà il nostro amore fino a non escludere nessuno e che da terreno e concreto diventerà sempre più universale ed eterno.
Questo lavoro, diretto da P. Marko Ivan Rupnik, ha costituito la conclusione dei miei studi per la licenza in Missiologia presso la Pontificia Università Gregoriana e all’inizio di essi ricordo che Emilio mi accompagnò con questa frase di Rosenzweig:
"Chi non comprende una parte del libro può attendersi l’illuminazione con la più grande certezza se prosegue con coraggio la lettura"[2].
Non so se ho saputo leggere bene la sua opera, ma non posso che ringraziarlo perché, seguendo questa sua indicazione, ho potuto accostarmi, nei limiti di questo lavoro, alla ricchezza della sua visione dell’uomo, di Dio e della missione della Chiesa nel mondo.
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[1] T. Špidlík, Noi nella Trinità. Breve saggio sulla Trinità, Lipa Edizioni, Roma 2000, 44.
[2] F. Rosenzweig, Il nuovo pensiero. A cura di G. Bonola, Arsenale Editrice, Venezia 1983, 44.
Maria Grazia Furlanetto, Sulle strade del mondo è il volto che ci guida. Elementi antropologici di una spiritualità missionaria nelle opere di Emilio Grasso, Centre d'Etudes Redemptor hominis, Mbalmayo 2000, 144 pp.
INDICE
Introduzione |
7 |
Presentazione |
11 |
L’opera |
11 |
L’opera in alcune recensioni |
19 |
Primo capitolo: Elementi per un'antropologia |
29 |
Approccio generale all’opera |
29 |
Desiderio di Dio |
37 |
Da individuo a persona |
41 |
L’uomo essere sociale |
44 |
Unità nella differenza |
46 |
L’uomo essere storico |
48 |
Dialogo – relazione |
51 |
Io – tu – l’altro |
54 |
Divenire |
55 |
Ispirazione fondante |
57 |
Libera adesione al bene |
60 |
Responsabilità |
65 |
Capacità di ascolto della parola |
67 |
La parola risveglia la coscienza |
70 |
Linguaggio come gesto, danza, musica |
73 |
Memoria – intelligenza – volontà |
76 |
Vita spirituale |
78 |
Secondo capitolo: Antropologia del volto |
83 |
Introduzione |
83 |
Per una cultura del volto |
86 |
La gloria di Dio è l’uomo vivente |
91 |
La contemplazione del Volto: la Parola fatta carne |
94 |
Il rapporto al Volto: l’unione sponsale |
98 |
Vocazione alla divinizzazione |
101 |
Terzo capitolo: L’uomo sulle strade del mondo |
107 |
Interiorità – comunità – popolo |
107 |
Fondamento mistico dell’amore ai poveri |
113 |
Proprium della missione: chiamare gli uomini per nome |
117 |
Una fede che diventa cultura |
119 |
Conclusioni |
123 |
Bibliografia di Emilio Grasso |
131 |