Della sessualità si parla poco dal punto di vista educativo. Si pratica, domina la nostra vita, è presente in maniera allusiva e persuasiva nei mezzi di comunicazione, ma raramente diventa oggetto di discussione seria e di riflessione. Il silenzio, soprattutto da parte degli educatori, può condurre a un fallimento in questo ambito, indubbiamente fondamentale, con conseguenze che compromettono tutta la vita.

 

I greci chiamavano krísis il discernere ciò che è valido e ciò che non lo è più o non lo è mai stato, per poter fare un passo più avanti, una scelta. La revisione di vita è necessaria all’uomo, il quale, essendo dotato di ragione, può rigettare quel che non giova più alla sua crescita umana e spirituale e ritenere, invece, quello che è essenziale al suo cammino di maturazione.

 

Il 6 ottobre 2006 Papa Benedetto XVI ha annunciato che la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sarà dedicata al tema: “La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” e si svolgerà in Vaticano dal 5 al 26 ottobre 2008.

 

Nell’articolo “Roma 1966 – Ypacaraí 2006”, scritto in occasione del 40° anniversario della mia ordinazione sacerdotale, si trova il filo conduttore che costituisce la chiave di lettura di questo libro.

 

Un approccio utopico ha nutrito il viaggio di tanti uomini verso il continente latinoamericano. Anche nella seconda metà del secolo passato, nella misura in cui venivano a crollare le ideologie.

 

In uno studio che feci sulle pubblicazioni di Emilio Grasso osservavo che “i suoi scritti non sono scritti sistematici. Essi, infatti, hanno un carattere frammentario, come di tanti frammenti è costituita la teologia che ne emerge”[1].

 

Ogni qualvolta arrivo in Camerun e incontro il mio amico Richard, una delle prime cose che gli domando è come va il suo piccolo allevamento di polli chiamato Ferme de l’espoir. Richard da anni dirige questa Ferme a Mbalmayo che costituisce una delle attività d’autofinanziamento della nostra Comunità Redemptor hominis.

 

"'In Dio si scoprono nuovi mari quanto più si naviga', osservava Luis de León, mistico spagnolo del ’500 e geniale lettore della Bibbia. Questa navigazione nell’esperienza in genere, e nell’esperienza spirituale in Dio in particolare, è impresa molto ardua, perché ci s’imbatte in un mare di difficoltà"[1].

 
L’idea di fare uno studio sugli scritti di Emilio Grasso, Fondatore della Comunità Redemptor hominis alla quale appartengo, era sorta da diverso tempo proprio per focalizzare la sua spiritualità missionaria. I suoi scritti, infatti, sono la fonte privilegiata a cui attinge la Comunità che, nata intorno a lui, attualmente è presente in diversi contesti pastorali nel mondo.