Sentinella di un nuovo giorno per l’Africa
Floribert Bwana Chui Bin Kositi, un giovane cristiano della Repubblica Democratica del Congo (RDC), rifiutò con coraggio la logica dominante della corruzione: impiegato alla dogana di Goma, bloccò degli alimenti avariati e fu per questo minacciato, poi rapito e torturato. Infine Floribert fu ucciso tra il 7 e il 9 luglio 2017 e abbandonato sul bordo di una strada della città. Aveva 26 anni.
Con il suo martirio, egli testimoniò l’importanza di seguire Cristo con coerenza e con amore per lui e per i più poveri, prime vittime degli effetti della corruzione.
È stato riconosciuto dalla Chiesa Servo di Dio, per le sue virtù eroiche. Il 25 novembre 2024, il Papa ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto che riconosce il martirio di Floribert[1].
Floribert ci mostra ancora oggi che solo la testimonianza personale è il seme che potrà realizzare un cambiamento durevole nel cuore delle contraddizioni dell’Africa e del mondo.
Siamo nati per realizzare grandi cose
Ci inoltriamo nel percorso della giovane vita di Floribert Bwana Chui che ha maturato, a prezzo della vita stessa, la scelta di rifiutare la corruzione dilagante nel suo Paese e in particolare a Goma[2] – la città del nord Kiwu in RDC, dove viveva e lavorava – piuttosto che rischiare la vita delle popolazioni[3].
Le testimonianze della famiglia e dei suoi amici, riguardo a Floribert, restituiscono la figura di un giovane pieno d’iniziative e di speranza per l’avvenire del suo Paese.
Nasce il 13 giugno 1981 da una famiglia che si può definire agiata, nel contesto di Goma: suo padre funzionario di banca e sua madre impiegata della polizia. Floribert dall’età di 4 anni vive con il padre, perché i suoi genitori si erano separati. Suo padre si prende cura di lui e lo incoraggia, dopo gli studi primari, iscrivendolo nelle migliori scuole superiori private e all’università di Goma, alla facoltà di Diritto.
Floribert è intelligente, curioso, riflessivo e allo stesso tempo estroverso e buon comunicatore; intesse facilmente relazioni di amicizia e si preoccupa di coloro che non hanno avuto le sue stesse possibilità di vita e di studio.
Durante gli studi decide d’impegnarsi in un quartiere povero e malfamato di Goma, Birere, e con Dominique Ruzingue, un amico, fonda un’associazione che conterà, in breve tempo, un centinaio di aderenti. Organizzano gruppi di studio e danno ripetizioni gratuite ai giovani. Al fine di cancellare la stigmatizzazione del quartiere (i giovani del quartiere parlavano solo lo swahili, la lingua locale, in quanto non frequentavano le scuole), allestiscono uno spettacolo teatrale in francese, per mostrare che era possibile riscattare una generazione marginalizzata e vittima dei pregiudizi.
Dominique, che lo accompagnava in questa avventura, dirà che Floribert aveva grandi ambizioni: era convinto che erano nati per realizzare grandi cose, per trasformare la realtà e incidere nella storia[4].
Le sue ambizioni erano basate sulla sua fede; diceva a uno dei fratelli, Trésor, che il cristianesimo era portatore di salvezza, in quanto è Dio che cambia il mondo.
Floribert partecipa alla vita della parrocchia e alle sue celebrazioni liturgiche. Membro attivo della corale, ama il canto.
La Conferenza Episcopale della RDC e la Chiesa diocesana invitano all’impegno civile e Floribert si sente in sintonia con tali orientamenti.
È un cammino di passione civile e religiosa, infatti, che porterà Floribert ad accettare la possibilità della morte, rifiutando la corruzione.
Il contesto della città di frontiera di Goma e del Kiwu è molto polarizzato da un punto di vista etnico, ma Floribert vive il sogno della pace tra le etnie autoctone e ruandesi e desidera la giustizia nell’intera nazione.
Questo aspetto della vita di Floribert è significativo della sua personalità e delle sue convinzioni. Sempre all’università, Floribert aderisce a una associazione di studenti vicina alle piattaforme sociali ruandesi (presenti in RDC) che promuovono questi ideali; egli è sempre in prima fila nell’impegno per la loro realizzazione. Lo fa con sincerità, senza preoccuparsi dei giudizi degli autoctoni che lo considerano come un “traditore” legato ai ruandesi. Alcuni lo giudicano ingenuo di fronte alle manipolazioni etniche e politiche di questi ultimi. Ma non gli importa; per Floribert bisognava cambiare la storia, impegnandosi.
Gli piace molto leggere libri di storia e di economia. I libri sono il solo tesoro che lo accompagna nei suoi spostamenti e che lascerà dopo la sua morte, avendo speso generosamente per gli altri quanto guadagnato.
Viaggia molto nelle regioni del Kiwu e in Ruanda. Progetta un simposio degli universitari della RDC, per trasmettere i suoi ideali di pace, ma il contesto della guerra creerà molte difficoltà per la sua organizzazione. Infine, il simposio, già ridimensionato rispetto al progetto iniziale, non si terrà. Ciò a causa dell’eruzione del vulcano che si erge vicino a Goma, il Nyiragongo. La colata di lava provoca la divisione in due della città di Goma, che si trasforma in un luogo di sofferenza e di più grande miseria.
Nonostante il fatto che anche la sua casa sia stata distrutta dall’eruzione, Floribert si mobilita per la distribuzione degli aiuti, insieme alla Comunità di Sant’Egidio che, in risposta a tale necessità, si era inserita e impegnata maggiormente nella città.
Condividendo la sofferenza del popolo, egli approfondisce il servizio ai più poveri. Sempre con la Comunità di Sant’Egidio, vive maggiormente la dimensione della preghiera e dell’ascolto della parola di Dio che considera come fonte di consolazione e di gioia, di responsabilità e d’impegno.
E Floribert s’impegna veramente a fondo per i giovani; i suoi amici ricordano il lavoro che realizzava con i ragazzi di strada, con una presenza costante, in quanto era convinto che avessero bisogno soprattutto di amore; la sua attenzione alla possibilità di un loro reinserimento nella vita sociale, poi, era notevole.
Il processo d’interiorizzazione della fede di Floribert va di pari passo con il suo impegno e con la prossimità verso i più poveri.
Come la maggior parte dei giovani, Floribert sogna anche di formare una famiglia: ha una fidanzata, Gisèle, che testimonierà l’entusiasmo dei suoi sogni e del suo spirito profondamente religioso.
Dopo aver terminato in modo brillante i suoi studi di diritto, Floribert s’impegna anche in politica nel contesto della ricostruzione nazionale; si mette in gioco per un Paese dove possa regnare la giustizia. Lo fa come uomo libero “che non corre per nessuno”, come aveva affermato in un’intervista rilasciata in quel periodo[5].
Le elezioni presidenziali e provinciali del 2006 segnano, al contrario, un fallimento per il gruppo politico nel quale aveva militato e provocano una radicalizzazione ulteriore della polarizzazione e uno spirito di rivincita etnica nel Kiwu.
Immaginiamo che grande delusione abbia rappresentato tutto ciò per Floribert che aveva visto nella politica il prolungamento del suo impegno per i diritti dell’uomo e per i poveri!
(Continua)
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[1] Cfr. https://www.causesanti.va/it/archivio-del-dicastero-cause-santi/promulgazione-decreti/decreti-pubblicati-nel-2024.html
[2] L’indice di Percezione della Corruzione (CPI) dell’organismo internazionale Transparency International classifica i Paesi in base al livello di corruzione percepita nel settore pubblico. Il punteggio finale è determinato in base ad una scala che va da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello di corruzione percepita). La Repubblica Democratica del Congo registrava nel 2023 il punteggio di 20 su 100, situandosi in tal modo tra i paesi più corrotti del mondo, cfr. transparency.org/en/news/cpi-2023-sub-saharan-africa-corruption-impunity-civic-space-access-justice
[3] Per la conoscenza più approfondita della vita, del martirio di Floribert e del contesto storico della RDC, segnaliamo: F. De Palma, Il prezzo di due mani pulite. Un giovane contro la corruzione nella Repubblica Democratica del Congo, Paoline, Milano 2015, 2ª edizione.
[4] Cfr. F. De Palma, Il prezzo di due mani pulite..., 67.
[5] Cfr. F. De Palma, Il prezzo di due mani pulite..., 102.
03/02/2025