Scritti di Emilio Grasso

 

Ogni mese di dicembre e inizio dell’anno nuovo comincia il tempo delle favole dolciastre per bambini che non crescono e per coloro che riducono il Natale al giorno in cui si spende e si consuma il massimo possibile, unendo queste soddisfazioni carnali a qualche limitata opera generosa che ci fa sentire più buoni e ci permette così di poter saziare i nostri desideri senza inquietanti rimorsi di coscienza.

 

La promessa è l’intenzione manifestata in modo libero e spontaneo da un soggetto di obbligarsi a compiere un’azione nel futuro.

 

Non vi è dubbio che uno dei grandi profeti del nichilismo moderno, della nostra società liquida, sia Friedrich Nietzsche. Egli intravede le conseguenze di una società senza fondamenta e senza valori, dove il senso ultimo del nostro agire lo si ritrova nell’agire stesso e in cui tutto è relativo e indeterminato, mentre la fedeltà è svuotata di senso.

 

Ogni anno, il 13 settembre, nella città di Ypacaraí si celebra l’anniversario della fondazione della città. In occasione di questo avvenimento, le massime autorità cittadine chiedono la celebrazione nella chiesa parrocchiale di una Messa di ringraziamento a Dio per l’anno trascorso e mettono sotto la Sua protezione il nuovo anno di vita della città.

 

Ricordo di un grande europeista nel centenario della sua nascita

 

Uno dei principi base della pastorale nella città di Ypacaraí (Paraguay) è quello di una sana laicità.  

 

La chiusura dell'articolo “Alzati e va’ dove ti porta il cuore”, con la citazione di una conosciutissima espressione di Susanna Tamaro, potrebbe indurre un lettore sprovveduto a pensare a una mia simpatia sentimentaloide-spiritualista da ascriversi a una certa inclinazione verso la New Age

 

Nell’Udienza generale del 19 dicembre 2007, Papa Benedetto XVI offriva questa riflessione: “La fede nella Parola che ha creato il mondo, in Colui che è venuto come Bambino, questa fede e la sua grande speranza appaiono oggi purtroppo lontane dalla realtà della vita vissuta ogni giorno, pubblica o privata. Questa verità pare troppo grande.

 

Il 17 ottobre 2018 doña Pablina Álvarez de Amarilla si è congedata da noi e da tutte le persone che la amavano, per andare verso la Patria eterna.